Dott. Franz W. Baruffaldi Preis

Il manto cutaneo

Finalmente si è creata la giusta sensibilizzazione sia da parte dei medici che dei pazienti sull'importanza del mantello cutaneo, inteso non solo come organo di massima estensione e quindi struttura più esposta al rischio di danno meccanico, ma anche tessuto che a seguito di invecchiamento propone un gran numero di strutture in grado di deviare e quindi mostrare lesioni di interesse oncologico (tumori). A questo proposito è imprecisato il numero di cellule che giornalmente deviano e si trasformano in cellule tumorali. Per fortuna il sistema immunitario le identifica e le distrugge. Quando il sistema immunitario si distrae, e ciò succede più frequentemente con l'età avanzata, parte una linea cellulare tumorale che di solito corrisponde ad un tumoretto ulcerato di nome " basalioma". Questo ovviamente non rappresenta l'unica neoformazione di interesse chirurgico ma quella più comune e che più frequentemente arriva all'osservazione dello specialista perché presente in sedi esposte e quindi più facilmente ispezionabili. Il tumore cutaneo in generale rappresenta la patologia di più frequente riscontro in ambito oncologico ed è solo nel nostro paese che viene trascurato rispetto ad altri distretti che sono oggetto di informazioni molto più capillari, di creazione di associazioni ecc. Il fatto di non sottovalutare queste lesioni, che possono complicarsi solo se vengono trascurate, ha fatto nascere il programma di diagnosi e follow-up che viene seguito in collaborazione tra dermatologi, chirurghi plastici e patologi. Si tratta in prima battuta di avere un punto di riferimento, ossia una prima divisione della popolazione che viene all'osservazione degli specialisti, in popolazione a rischio e non a rischio. I due grandi capitoli che vengono presi in considerazione sono le lesioni ulcerate e le lesioni pigmentate. Tutti noi produciamo prima o poi lesioni di questo tipo, ma nella maggioranza dei casi non siamo in grado di stabilire quanto è insorta la lesione e se questa si è modificata nel tempo. I due dati anamnestici di cui sopra sono di basilare importanza per poter fare diagnosi e dire se la lesione deve essere tolta (chirurgicamente) o lasciata stare o, seguita nel tempo. La tendenza attuale è quella di trasformare i dati anamnestici papiracei del paziente in immagini che oltre a fornire le dimensioni della lesione introducano anche la quarta dimensione ossia il tempo. Attraverso la mappatura della cute del soggetto interessato è infatti possibile creare una memoria dal tempo zero, in cui si prende in carico il soggetto, e fissare delle immagini digitali sulla memoria di un dischetto che chiunque può consultare. L'immagine del paziente può essere in ogni momento verificata e confrontata con il tempo zero. In questo modo è possibile seguire la cronologia degli eventi, poter dare delle certezze sulla trasformazione di un nevo o sull'insorgenza di nuovi elementi. Questo strumento diagnostico, denominato "Mapping", è risultato di particolare utilità per quei pazienti a rischio, predisposti alla lesione cutanea. I soggetti che più frequentemente rientrano in questa categoria sono rappresentati dai fototipi molto delicati che vanno incontro a trasformazione del mantello cutaneo a seguito di danni solari o insulti termici. Oltre a questi soggetti, viene proposto il mapping a tutti quei soggetti che necessitano di un controllo meticoloso perché hanno già sviluppato lesioni che sono state rimosse e sono risultate positive all'istologico oppure perché immunodepressi o con una particolare famigliarità alle lesioni cutanee. Meno frequenti ma di grande rilievo, sono tutte le lesioni cutanee congenite che con questa metodica possono essere seguite per valutarne l'evoluzione con la crescita del soggetto. Mentre il basalioma è considerato una lesione che interessa una fascia di età compresa tra i 35 e i 75 anni, la neoformazione pigmentata non ha età, ossia risparmia solo e non sempre l'età scolare, andando a rappresentare in modo aggressivo la fascia tra i 30 e i 40 anni. Si tratta ovviamente di lesioni di diversa natura e di diversa aggressività e prognosi. Siccome il melanoma rappresenta il più grosso spauracchio nell'ambito di queste lesioni e la sua rimozione repentina, quando la lesione non si è ancora approfondita negli strati profondi rappresenta la strategia più vincente dal punto di vista prognostico, la popolazione a rischio per questa lesione è invitata a sottoporsi ai tradizionali controlli, ma soprattutto a costituire una memoria del proprio mantello cutaneo in modo da poter essere seguita nel tempo non solo attraverso l'impressione tramandata. Il cerchio del servizio si chiude ovviamente con l'opportunità che si da al soggetto una volta che viene individuata la lesione a rischio, di rimuovere il pericolo chirurgicamente con la possibilità di studiare da un punto di vista istologico le caratteristiche della lesione e poter dare una risposta sulla radicalità dell'escissione.

 

Indipendentemente dal discorso oncologico con il quale siamo partiti a descrivere l'importanza di un servizio che raccoglie l'esperienza dei dermatologi, dei chirurghi plastici, immunologi e patologi, deve essere ricordato che ci sono diversi aspetti della cute che debbono essere presi in considerazione con estrema serietà al fine di svolgere un'azione preventiva non solo nei confronti delle possibili trasformazioni patologiche, ma anche per quanto riguarda l'aspetto del deterioramento, del sopravvento di malattie immunologiche e del rallentamento dei segni da invecchiamento. Nell'ambito dell'invecchiamento cellulare, il volto propone delle problematiche che sono standard e si presentano in zone molto particolari. Le biotecnologie moderne hanno preso in considerazione l'applicazione di tecniche e di biomateriali molto sofisticati al fine di correggere il riassorbimento del tessuto sottocutaneo e la correzione di pieghe e rughe d'espressione. Queste modificazioni sono legate a fattori ereditari, alla conformazione anatomica del volto, ma anche alle abitudini fisiche ed al microclima con il quale si convive. Come sempre accade, la prevenzione é la terapia più efficace. In questo campo la prevenzione è rappresentata dalla scienza cosmetologica che mette a disposizione del paziente una serie di veicoli idratanti in forma di gel, creme, cerotti ecc. che permettono di limitare i rischi di deterioramento dei tessuti. Ogni cute ed ogni età hanno le loro precise indicazioni e l'applicazione di questi elasticizzanti varia in funzione delle caratterisitiche del tessuto. Queste variano a seconda della sede considerata e sono in funzione della staticità della parte anatomica e dello spessore del derma e dell'epidermide. Infatti la stessa crema idratante che agisce con efficacia sul dorso, dove il derma è molto spesso, può essere irritante se la si applica sulle palpebre dove il derma è rappresentato con lo spessore minore presente nel corpo. Le tecniche chirurgiche per ridare brillantezza, tonicità e tensione ai tessuti in questione sono molteplici. Esiste tutta una serie di peeling chimici e di cruentazione degli strati superficiali dell'epidermide come le dermoabrasioni o le applicazioni di LASER resurfacing che permettono di ottenere buoni risultati senza sottoporsi ad un vero e proprio intervento chirurgico. Hanno particolare efficacia nella regione delle guance, della fronte e degli zigomi. Per la regione periorbitale gli interventi tradizionali rivolti a correggere l'eccesso di cute palpebrale o la presenza di borse e pieghe sono ancora tra i più affidabili. La regione peribuccale e buccale si presta invece all'introduzione di riempitivi (fillers) che permettono di dare un aspetto più femminile e seducente qualora il labbro si presenti particolarmente sottile per conformazione o abbia perso volume a seguito di un riassorbimento del sottocute. Ciò avviene con il tempo o anche a seguito di cure dentali. Quando l'intero volto ha subito delle trasformazioni che necessitano di ricreare una maggiore corrispondenza tra contenitore (cute) e contenuto (sottocute, muscolatura, pannicolo adiposo) è possibile ricorrere alla chirurgia estetica tradizionale che mette a disposizione una serie di lifting, dal più semplice al più complesso, che permettono di ottenere buoni risultati senza stravolgere l'apparenza dell'individuo. In questo campo è molto importante poter dare un consiglio a coloro che si propongono di correggere alcuni inestetismi legati all'invecchiamento. E' soprattutto importante poter dare la giusta indicazione, in modo che possa essere chiarito a cosa si va incontro per ottenere un determinato risultato.