Dott. Franz W. Baruffaldi Preis

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Allarme protesi testurizzate

Come già precedentemente pubblicato, il rischio di sviluppare un linfoma a cellule giganti in pazienti sottoposti a mastoplastica additiva è molto raro.
Il Ministero della Salute conferma che in assenza di sintomi quali il gonfiore improvviso del seno (sieroma tardivo) non ci si deve sottoporre a rimozione dell’impianto.
Riportiamo il testo integrale pubblicato dal ministero.
I soggetti che sono stati sottoposti a mastoplastica additiva denvo sottostare a controlli periodici.
I miei pazienti lo sanno già.
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Si festeggiano 20 anni di volontariato presso L'Oculistica Pediatrica di Niguarda

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PROTESI TESTURIZZATE ALCL

Il 16 dicembre 2018 le protesi mammarie Allergan testurizzate non hanno avuto conferma del marchio CE in Europa , Svizzera , Islanda,Liechtenstein e Norvegia.

La ragione per cui non hanno avuto il rinnovo non è scientifica , ma perché la ditta non ha fornito documenti richiesti  sulle protesi testurizzate per il rinnovo . 

 Questa regolamentazione non viene applicata in America dove le protesi sono approvate dalla FDA . 

L’autorizzazione all’uso di protesi a superficie liscia è stata già rinnovata in Europa e queste possono continuare ad essere vendute ed impiantate . 

Siccome l’Autorità di controllo francese ANSN sospetta una connessione tra una moto rara associazione di Linfoma a cellule gigante anaplastico (ALCL) e la superficie testurizzata degli impianti con questo documento  desidero mettere a conoscenza coloro che risultano interessati sui sintomi di questa malattia .

Fino ad ora solo impianti testurizzati  di Allergan e di altre ditte sono stati associati alla ALCL .

Se siete state sottoposte  ad un intervento di mastoplastica additiva con impianti testurizzati e non avete alcun sintomo non c’è ragione di essere preoccupati alla luce di quello che lo stato attuale della conoscenza   

Sintomi della ALCL :
Ingrandimento acuto ( insorto in poco tempo) doloroso di un seno dovuto a una raccolta di siero attorno all’impianto insorta alcuni anni dopo l’intervento.

 

 

Allo stato attuale  dal 1997 si sono verificati  615 casi in tutto il mondo .  

615 casi su 11 .000.000 di impianti.

Nella mia casistica : 2300 impianti, non sono venuto a conoscenza di 1 paziente che ha sviluppato ALCL. 

E’ sicuramente importante comprendere il motivo per cui ci sono stati questi casi e sono in corso studi da parte dei maggiori esperti internazionali, per stabilirne l’esatta causa. 

In ogni caso non c’è motivo per  rimuovere l’impianto a scopo precauzionale . Questo è il punto di vista delle Società Scientifiche nazionali ed Internazionali . 

I paziente devono continuare a fare i loro controlli come hanno sempre fatto e verificare con lo specialista annualmente lo stato del loro seno. 

Unico suggerimento:  caso di gonfiore di un seno improvviso e dolore dopo diversi anni dall’intervento   Conviene mettersi in contatto con il proprio chirurgo che vi orienterà verso la strategia più sicura per la vostra salute. 

Il seno ideale è quello di Kate Moss

“Il seno ideale è quello di Kate Moss”. Tutti d’accordo al convegno della dottoressa Maria Laura Vinciguerra: “La Bellezza continua”.

a cura di Aniello Palumbo.E’ il seno piccolo e perfetto della nota modella inglese Kate Moss, che ha ispirato una coppa di champagne in cristallo realizzata dallo scultore Jane McAdam, su commissione di una famosa catena di ristoranti londinesi, il seno ideale o quanto meno quello che va di moda secondo quanto affermato dal professore milanese Franz Williams Baruffaldi Preis, noto chirurgo plastico, che ha partecipato, sabato mattina, alla seconda giornata della quarta edizione del convegno intitolato :”La Bellezza continua… Benessere Globale e Antiaging”, organizzato, all’Hotel Baia, dalla dottoressa Maria Laura Vinciguerra che ha chiamato relatori di altissimo livello internazionale:” Un convegno multidisciplinare durante il quale si   è parlato di medicina estetica, di dermatologia e di chirurgia plastica: di benessere dell’individuo visto in un’ottica globale. Importante anche la parte di integrazione alimentare che è fondamentale: :non si può essere belli fuori se non si è curati dall’interno”, ha precisato la dottoressa Vinciguerra. Il professor Baruffaldi Preis ha spiegato che la coppa di champagne riproduce alla perfezione la forma del seno sinistro della Moss e ricordato che prima di Kate Moss anche il seno della modella Claudia Schifferha ispirato una coppa di champagne:” Secondo la leggenda, inoltre, pare che la prima coppa, che però serviva per bere il latte, sarebbe stata realizzata sulle misure del seno piccolo della Regina Maria Antonietta, per volere del marito Luigi XVI, Re di Francia”. Il professore milanese ha spiegato che, in effetti, non esiste un seno ideale: ” Però ci sono delle proporzioni da tenere in considerazione”.

Il dottor Gaetano Ciancio, ha aperto il convegno sottolineandone l’importanza e ricordando i medici della Scuola Medica Salernitana. Il professor Giuseppe Sito, ha introdotto i tanti relatori insieme al dottor Guido Milanese che ha ricordato quanto sia importante l’aspetto psicologico in un intervento di modifica del proprio aspetto estetico. Il professor Corrado Rubino, Ordinario di Chirurgia Plastica all’Università di Salerno ha parlato dell’otoplastica estetica: ” Un intervento per le orecchie ad ansa che modifica la curvatura della cartilagine per dare un profilo più naturale”. Il professor Francesco D’Andrea, Ordinario di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Università Federico II di Napoli, ha parlato della chirurgia plastica della mammella:” La mammella per una donna rappresenta una struttura di primissima importanza legata alla femminilità, all’erotismo, all’istinto materno e qualsiasi difetto, conseguente ad una patologia, come un cancro al seno, o ad un inestetismo, come un seno piccolo o asimmetrico, fa richiedere l’intervento di un chirurgo plastico per trovare una soluzione. Oggi le protesi sono migliorate e sono più biocompatibili”. Il professor Alessandro Gennai, Chirurgo Plastico, Associato dell’Università di Camerino e di Urbino, ha parlato di medicina rigenerativa con l’utilizzo di cellule staminali di origine adiposa:” Vengono utilizzate in modo naturale, sicuro e fisiologico, tutte le volte che si vuol fare un ringiovanimento dei tessuti: del corpo , del viso e di altri distretti corporei”. Il chirurgo plastico romano Carlo Gasperoni, ha parlato delle strategie adottate nella chirurgia del seno: ” La forma delle mammelle può essere molto diversa e quindi bisogna applicare tecniche diverse”. Il professor Francesco Salzano, Ordinario di Otorinolaringoiatria all’Università di Salerno, ha parlato degli interventi di rinoplastica:” Sono frequentissimi: le deviazioni del setto nasale, i problemi respiratori, si associano alle difformità estetiche. L’intervento al naso, che deve essere fatto dopo i 16-17 anni, deve preservare la funzionalità e la naturalezza dell’organo”. Il professor Luigi Califano, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, ha spiegato che: ”La chirurgia maxillo – facciale, ossia quella fatta sulle ossa, può modificare l’aspetto estetico e quindi la bellezza di una persona”. Il professor Gregorio Laino, Ordinario dell’Università Vanvitelli di Napoli, ha parlato del sorriso e dell’armonia del distretto cefalico:” Diamo la giusta valenza al sorriso: la componente estetica è un biglietto da visita per tutti”. Il dottor Marcello Zamparelli dell’Ospedale Santobono Pausillipon di Napoli ha spiegato alcune delle patologie che spesso interessano i bambini: ” Possono essere congenite, traumatiche e malformative. Trattiamo circa cinquanta casi l’anno di bambini affetti da Labiopalatoschisi, comunemente nota come “labbro leporino”, e facciamo molta chirurgia su bambini che hanno la mano congenita e anomalie vascolari”. L’avvocato Andrea Castaldo, Ordinario di Diritto Penale all’Università degli Studi di Salerno ha illustrato alcuni casi di reati connessi all’attività medica e come sono stati risolti.

Aniello Palumbo

Fonte ufficiale il gazzettino di Milano
http://www.gazzettadimilano.it/sport/health-fitness/il-seno-ideale-e-quello-di-kate-moss-tutti-daccordo-al-convegno-della-dottoressa-maria-laura-vinciguerra-la-bellezza-continua/

SISTEM EVOLUTION

Esisteva un tempo , non poi tanto lontano , in cui le Scuole di Specializzazione della Facoltà di Medicina e Chirurgia potevano contare su figure professionali quali i professori di prima fascia , professori di seconda fascia ed i ricercatori che dedicavano la loro vita all’insegnamento teorico e pratico .
L’insegnamento si completava grazie alla presenza di figure chiamate “ professori a contratto “che venivano chiamati a “costo zero” presso le Scuole di Specialità per fare lezioni sugli argomenti per i quali si erano ritagliati notorietà e considerazione . Tra i professori a contratto c’erano quei primari ospedalieri che permettevano agli studenti e gli specializzanti di frequentare le corsie ; cosa molto utile per imparare la professione , maturare esperienza e sviluppare occhio clinico . C’erano anche i liberi professionisti non appartenenti a Università o Ospedali pubblici in grado di trasmettere grandi capacità tecniche ai giovani colleghi. L’ impegno didattico del professore a contratto, abbiamo già detto che non veniva retribuito e non permetteva di godere di particolari agevolazioni .
C’era la soddisfazione di trasmettere ai giovani colleghi un po’ della propria esperienza e poi , il “Prof” sul trafiletto delle “Pagine Gialle “ e biglietti da visita poteva essere di richiamo per la clientela privata .
Di colpo circa due anni fa gli organismi che regolano la didattica Universitaria hanno deciso che per essere professori a contratto bisogna avere superato un esame che permettesse di ottenere un’abilitazione , sia per i nuovi volontari che per quelli che avevano fatto insegnamento gratis negli ultimi 20 anni.
Sorge spontanea la domanda : quanti di coloro che hanno fatto per tutta la loro vita professionale il Professore a Contratto hanno partecipato ad un concorso per un titolo che è solo teorico , temporaneo e soprattutto non porta ad alcuna retribuzione ? Pochi ? Forse nessuno ?
Io ho chiesto a quelli che conoscevo , ma le risposte sono state solo negative .
Un collega molto stimato mi ha risposto che è molto più di impatto un sito WEB accattivante e raggiungere il consenso delle frequentatrici dei Forum che non essere chiamati Prof. Un altro con esperienze all’estero mi ha ricordato che ci sono paesi in cui il chirurgo che accetta di dedicare un poco di tempo alla didattica riceve addirittura delle agevolazioni fiscali .
 Mi sono chiesto quale possa essere la conseguenza di tutto ciò? Le Scuole di Specializzazione che fino a poco tempo fa potevano contare sull’esperienza di diversi specialisti con diverse esperienze e pertinenze sono adesso affidate a quei 3-4 docenti ufficiali che ne fanno parte . Gli ospedali che erano sede di frequenza per gli specializzandi , ma in cui i responsabili erano primari ospedalieri , insigniti del titolo di Professori a Contratto sono meno disponibili ad accogliere gli specializzandi . Tutto questo porta ovviamente ad un impoverimento culturale .
Uno specializzando di chirurgia plastica cosa rischia ? Rischia di passare 5 anni senza vedere un ustionato se frequenta solo un reparto di chirurgia della mano , oppure di non sapere come gestire una gamba traumatizzata se frequenta un reparto che si occupa solo di chirurgia della mammella .
 Passi per la mancata esperienza in chirurgia estetica ,che non si impara in Ospedale , ma se il titolo di specialista in chirurgia plastica è l’unico modo per avere una copertura assicurativa sul danno estetico , anche questo aspetto della disciplina dovrebbe essere esplorato dallo studente .

Termino con una notizia che mi da a posteriori molta soddisfazione .
Da ex professore a contratto negli ultimi due anni 2017 e 2018 ho visto entrare nella Scuola di Specialità di Chirurgia Plastica di Milano , per prima scelta , due studenti che sono arrivati nei primi posti del Concorso Nazionale .
Sono due ragazzi che hanno frequentato il mio reparto , hanno condiviso con me le esperienze chirurgiche e cliniche, si sono laureati con una tesi che ho curato e portato in discussione personalmente , hanno avuto modo di comprendere quanto sia affascinante la chirurgia ricostruttiva e hanno dimostrato di avere un grande cervello .
 Proprio per questa ultima caratteristica spero che ricoprano in un futuro un ruolo didattico , magari nelle vesti di Professori a Contratto .

E io ?

Nonostante tutto l’anno prossimo ci riprovo .

Prestazioni declassate

La Regione Lombardia , per quanto riguarda il Servizio Sanitario è un modello che funziona soprattutto se paragonata ad altre Regioni . Gli Ospedali così come le cliniche private convenzionate fanno a gara a chi dà la migliore assistenza . Difficile leggere di episodi di malasanità . Per questo motivo ci sono molti pazienti che da altre Regioni vengono a farsi curare in Lombardia e non viceversa . Il concetto di “assistenza diritto di tutti” fa si che il numero delle prestazioni erogate in queste strutture sia enorme . Il numero di medici che lavorano per il bene del loro paziente è immensamente più grande di quello di coloro che si arricchiscono sulla pelle del malato e quindi questi possono essere considerati casi realmente sporadici . Vorrei a questo proposito dire come la penso per quanto visto in una puntata di : “ Porta a porta “sul collega ortopedico messo alla gogna dal conduttore . Premetto che non conosco il collega ortopedico che lavora per una struttura con la quale non ho nessun tipo di rapporto . Cio nonostante penso che debba essere considerato innocente fino a prova contraria soprattutto se ciò che scatena l’inchiesta sono delle intercettazioni telefoniche che come si sta dimostrando sono state “ interpretate male “ . Ma soprattutto mi dispiace che ai 3-4 colleghi presenti in trasmissione, senza che il diretto interessato potesse intervenire , non sia potuto venire in mente che l’accesso bikini , cioè all'inguine , in una persona anziana poteva essere stato scelto per essere meno invasivi nell'attraversare cute , sottocute , muscoli e non alo scopo di permettere l’uso del perizoma . Raramente la nostra categoria insorge a difesa del singolo . Spero che il collega riesca a dare tutte le spiegazioni del caso in sede più consona . Se risulterà innocente , la notizia, come sempre , verrà data attraverso un trafiletto a fine pagina di giornale , ma intanto la sua figura professionale risulterà danneggiata in modo irreparabile . Per quanto riguarda i rimborsi Regionali , esistono giustamente degli organismi deputati al controllo delle prestazioni sanitarie che verificano se l’indicazione è corretta , se il codice che viene attribuito alla prestazione porti al giusto rimborso e se la prestazione avviene seguendo le linee guida stabilite dal contratto tra Regione ed enti assistenziali . I controlli sono molto severi per quanto riguarda le strutture private , meno severi per quanto riguarda le strutture pubbliche che godono di una sorta di immunità legata al fatto che giocano in casa : la Regione è proprietaria degli Ospedali Pubblici mentre le Cliniche appartengono a privati . I controlli sul privato convenzionato portano a un abbattimento del rimborso delle prestazioni ogni volta che i NOC trovano delle criticità nei documenti dei soggetti trattati ( cartelle cliniche ) . Faccio un esempio : un tumore della pelle può essere tolto in anestesia locale utilizzando una degenza chiamata day hospital quando il medico reputa necessario avere più sicurezza e più controllo sul paziente durante l’intervento (presenza dell’anestesissta , monitorizzazione del soggetto ) e controllo di 6 ore nel post-operatorio . Se la rimozione del tumore della pelle non richiede queste sicurezze può essere eseguito in regime ambulatoriale: niente esami , niente elettrocardiogramma , niente anestesista , niente controllo post-operatorio . Se vedo una persona anziana che mi preoccupa per le condizioni cardiorespiratorie e voglio usufruire delle sicurezze del day hospital senza la necessità di tenerlo ricoverato per 6 ore, perché non ne ha bisogno , non posso operarlo in day hospital . O meglio posso operaralo ma quando i NOC verificano che è rimasto poche ore sotto controllo trasformano la prestazione in ambulatoriale . Uno potrebbe chiedersi come mai dopo 17 anni passati nelle strutture private convenzionate non ho ancora imparato questa lezione ? Non è semplice . Ho disponibilità di sala operatoria sempre più ristretta perché la chirurgia plastica rende poco rispetto ad altre chirurgie . A volte succede che per evitare di avere lunghe liste d’attesa tappo un buco di un ora di sala è creatosi magari perché un paziente ha rinunciato all’ultimo minuto o non è pronto , con un paziente che dovrebbe stare le fatidiche 6 ore sotto controllo .Magari ciò succede di pomeriggio ed ecco che la prestazione viene declassata . Ho provato a spiegare che il paziente è stato operato in sicurezza , il cancro non ce lo ha più ,ha fatto una bella ricostruzione , non ha aspettato mesi . Ma questo non è così rilevante . Esistono questi problemi per i colleghi che lavorano nel pubblico ? Quelli che conosco e che ammiro per le loro capacità ed esperienza, a cui l’ho chiesto , mi hanno risposto di no .

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