Dott. Franz W. Baruffaldi Preis

Mastoplastica riduttiva

Ptosi mammaria preoperatoria.
Risultato della correzione chirurgica
ottenuta mediante una mastoplastica riduttiva.

Questo intervento è mirato a migliorare l'aspetto del vostro seno. Non sempre il seno grosso è sinonimo di bellezza ed attraenza. Infatti con il tempo, "problemi legati alla forza di gravità" possono alterarne la forma, la conicità e la proiezione. Il seno voluminoso non rappresenta solamente un problema estetico, ma può essere causa di disagi ed essere responsabile di dolori dorso-lombari , e di fastidiose irritazioni a livello del solco sottomammario, soprattutto nelle stagioni calde (intertrigini). La riduzione del volume del seno permette di ovviare a questi inconvenienti, oltre a dare un aspetto estetico migliore e permettere di portare con disinvoltura una maggiore varietà di indumenti. La correzione del seno deve essere valutata di volta in volta e devono essere considerate le possibili modificazioni di forma, di volume e di proiezione che portino ad una maggiore armonia ed equilibrio nei confronti degli altri volumi corporei.

Procedura chirurgica

Nel capitolo delle mastoplastiche riduttive sono descritte numerose tecniche. Gli interventi hanno in comune la rimozione di un segmento inferiore di ghiandola ed il riposizionamento del complesso areola-capezzolo in modo da ripristinare una forma ed un volume normale del seno. In tutti gli interventi viene rimossa una porzione di cute e di apide/ghiandola. La ghiandola residua, così come la cute, vengono disposte in modo da limitare ai minimi termini le dimensioni delle cicatrici. Ci sono casi particolari in cui il complesso areola-capezzolo deve essere rimosso e rinnestato nella nuova posizione. E' un'evenienza molto rara. Si arriva a tali soluzioni solo in gigantomastie di grado elevato, ma nella maggioranza dei casi è possibile semplicemente trasferire il complesso areola-capezzolo nella nuova posizione con il suo peduncolo vasco-nervoso, in modo che si evitino problemi di vascolarizzazione e di sensibilità.
La ghiandola viene conservata, grazie ad una "rimbastitura chirurgica" appare meglio distribuita e permette di mantenere un aspetto florido al seno nonostante sia ridotto il suo peso e volume.

Le cicatrici

E' vero che la cicatrice dipende metà dal chirurgo e metà dal paziente, ma soprattutto è in parte condizionata dal volume e dalla forma di partenza del seno. E' per questo motivo che si tende a destinarla in punti poco visibili, come il solco sottomammario ecc. Si sfrutta cioè la geometria e la forma delle strutture anatomiche.

Normalmente residua:

- una cicatrice intorno all'areola, di forma circolare che si confonde con il margine di passaggio tra l'areola e la cute della mammella.
- una cicatrice nel solco sottomammario che viene coperta dalla mammella stessa.
- una cicatrice verticale che congiunge la prima alla seconda, che si nasconde sotto il reggiseno ma che si vede mostrando il seno in topless.

Questa cicatrice, come del resto le altre due, tendono a schiarirsi nell'arco di 4 - 5 mesi e a confondersi con la cute limitrofa, ma ci vuole tempo.
Purtroppo non sempre le piccole cicatrici corrispondono ad una bella forma, si deve arrivare ad un giusto compromesso, che deve essere discusso con il paziente in fase di progettazione dell'intervento. Infatti quando le cicatrici rimangono troppo evidenti richiedono, a distanza di un anno dall'intervento un ritocco chirurgico in anestesia locale, per renderle ancora meno visibili.

Durata dell'intervento

L'intervento richiede approssimativamente 3 ore

Anestesia

Viene eseguito in anestesia generale.

Degenza

A seconda della procedura, la paziente viene tenuta in Casa di Cura da 1 a 2 giorni.